LATO EST

Ancorando su questo lato dello Scoglietto ci troveremo su una franata che, da pochi metri, scende velocemente verso i 20 m. Tale conformazione del fondale ci permette di scendere verso quote più profonde, mantenendo la franata sulla sinistra, man mano che ci dirigiamo verso la punta settentrionale dello Scoglietto; guardandosi attorno sarà possibile scorgere Murene (Murena helena) fuori tana, branchi di Corvine (Sciaena umbra), Castagnole (Chromis chromis), Cernie brune (Epinephelus marginatus) o Dentici (Dentex dentex) di passaggio. Mantenendo la batimetrica dei 25 m arriveremo infine ad un ancora affiancata da una targa e un disegno dello Scoglietto con segnato un percorso consigliato per l’immersione. Premuratevi di controllare alla vostra  destra l’eventuale passaggio delle…Aquile di mare!

A questo punto i meno esperti potranno tornare indietro sulle proprie…pinnate! Controllando con più attenzione potreste trovare anche qualche Scorfano beatamente mimetizzato, oltre a Stelle marine,  Spirografi, Anemoni…

Per i più esperti è invece giunto il momento di proseguire, alla loro sinistra, lungo la batimetrica dei 21 m, sovrastando una zona a Posidonia e guardandosi attorno alla ricerca dei branchi di Barracuda che spesso si soffermano in questa zona. Dopo qualche decina di metri ci troveremo giusto sopra una scarpata attorno alla quale sono spesso visibili Cernie di grosse dimensioni e, se siamo fortunati, le Aquile di mare!

LATO NORD

Ancorando in questa zona ci troveremo su un fondale roccioso di circa 10 m, possiamo quindi puntare verso nord-ovest e continuare la nostra discesa lungo una spianata sabbiosa che s’incunea fra due pareti rocciose, verso i 20 m infatti il fondale muta in una parete che sprofonda fino a 40 m e oltre. Usando la spianata come via d’entrata possiamo quindi svoltare a destra e proseguire lungo la parete che si rivelerà da subito ricca di anfratti e spaccature. Qui colonie di poriferi, briozoi e alghe creano un mosaico di colori che, se illuminati, contrastano fortemente col substrato da loro ricoperto. Inoltre, tali aperture, offrono rifugio a Cernie, Musdele, Magnose….mentre il blu potrebbe rivelarci Dentici o, addirittura, qualche Aquila di mare. Per concludere la nostra discesa arriveremo di fronte ad una grotta larga 3 o 4 metri e alta, più o meno, 1,5 m  che permetterà quindi, a turno, di entrare e dare un’occhiata alle sue  pareti interamente ricoperte da organismi sessili di ogni tipo. Proseguendo per il nostro percorso incontreremo un punto in cui la parete si fa meno ripida, potremo quindi risalire e tornare verso la nostra imbarcazione sovrastando una zona a Posidonia, dalla quale è possibile avvistare branchi di Barracuda, e infine soffermarci qualche minuto lungo le pareti di una lingua di roccia dello Scoglietto che punta verso nord-ovest, ricca di Donzelle, Donzelle Pavonine, Ricci, Stelle…

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